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Consiglio | 10.01.2023 | 16:35
Lavori Consiglio: Interrogazioni su temi d’attualità - 1 - CON FOTO/VIDEO
Poste da consigliere a consiglieri alla Giunta provinciale, riguardavano il rifiuto di prescrizioni mediche a una persona transgender, controlli su aiuti Covid, accoglienza in Alto Adige, trasporto bus a Bressanone, Green Deal e sostenibilità. (continua)
Un momento della seduta del 10 gennaio. (Consiglio/Werth)
Link video (Consiglio/GNews): https://we.tl/t-KW4XdNMF7a
In apertura della sessione di lavori di gennaio del Consiglio provinciale, la presidente Rita Mattei ha informato che le consigliere Foppa e Rieder e il cons. Nicolini avevano comunicato le loro dimissioni dalla commissione speciale per stipendi e pensioni di consigliere e consiglieri. Ha quindi convocato una seduta dei capigruppo per un confronto sul punto 3 all’ordine del giorno,vale a dire la nomina di due consiglieri/e presso la Corte dei Conti - sezione di controllo di Bolzano.
Al rientro in aula, la presidente ha informato che la citata votazione sarebbe stata posticipata al termine del tempo riservato all’opposizione. È stata quindi avviata la discussione delle interrogazioni su temi d’attualità.
Riferendo che il 16 novembre 2022 una persona transgender si era vista rifiutare le prescrizioni degli esami del sangue e di una ecografia dal medico di medicina generale, il quale aveva respinto la richiesta di prescrivere le verifiche indicate dal medico specialista in endocrinologia perché riteneva che “le terapie ormonali e tutti gli interventi conseguenti” di affermazione di genere non giovevole (sic) alla salute, e aveva invitato la persona a rivolgersi a un altro medico, e precisando che mai era stato richiesto al medico di base di prescrivere terapie ormonali, Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha chiesto come si posiziona la Giunta provinciale di fronte a un episodio del genere e se lo ritiene corretto, se ritiene che un medico possa opporre “obiezione di coscienza” al diritto di affermazione di genere di una persona transgender e al diritto alla sua salute, come intende l’esecutivo garantire i diritti e l’accesso alla salute delle persone transgender, anche quelle che si rivolgono a servizi privati o ad altri servizi presenti sul territorio nazionale e quali sono le attuali indicazioni della Giunta Provinciale e dell’Azienda sanitaria provinciale in merito. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che un chiarimento dell’episodio non era possibile perché non era stato citato il nome del medico, ma in linea di principio una prescrizione d’esami non poteva essere rifiutata per motivi deontologici, ma solo in caso di rischi per il paziente; questo tipo di obiezione di coscienza non corrispondeva alle direttive. Ha quindi riferito di essersi confrontato con l’associazione Centaurus, che conosceva il caso, chiarendo che per lui il procedimento non era lecito. Su ulteriore domanda, Kompatscher ha chiarito che la segnalazione del caso era stata per lui occasione per mettere la tematica all’ordine del giorno di uno dei prossimi incontri con i vertici della sanità: c’era, almeno in Europa, una grande richiesta di occuparsi di un tema rimasto tabù per un lungo periodo.
Sandro Repetto (Partito Democratico – Liste civiche), ricordando che la Provincia interviene nell’ambito dell’Assistenza economica e sociale con il Decreto del Presidente della Giunta provinciale n.30 dell’11 agosto 2000 e successive modifiche, e che la Ripartizione 24 - Politiche sociali ha chiesto ai Comprensori e all’ASSB di effettuare i controlli sulle domande “Misure di sostegno Aiuto COVID 2021” presentate dagli utenti attraverso il Portale online o attraverso i Patronati, ha domandato quante domande di “Aiuto Covid 2021” e “Integrazione Covid-19” sono pervenute, quanti controlli sono stati effettuati, quante domande sono risultate “non conformi” e hanno avuto conseguenze su eventuali concessioni di Aiuto COVID 2019 già erogate direttamente dai distretti sociali fino ad Aprile 2021, nonché cosa hanno prodotto gli accertamenti in questione suddivisi tra i vari comprensori. L’ass. Waltraud Deeg ha parlato di 10.499 domande, e di 748 controlli effettuati. Ancora non c’erano dati sui contributi non conformi e la relativa revoca, perché era possibile un contraddittorio prima di procedere. parte dei controlli erano effettuati dai distretti sociali, e non tutti erano terminati. L’ufficio competente disponeva di 16 collaboratori che si occupavano di molte questioni, tra cui RSA e migranti, quindi ci voleva un po’ di pazienza.
In provincia di Bolzano risultano essere operative varie strutture dotate di posti letto e servizi per dare accoglienza ed assistenza a richiedenti asilo, profughi, senza tetto e persone senza fissa dimora soprattutto durante il periodo invernale: lo ha ricordato Marco Galateo (Fratelli d’Italia). Considerando che non è chiaro all’opinione pubblica quanti siano i centri di questo genere presenti sul territorio e dedicati a emergenza freddo, protezione internazionale, minori non accompagnati, etc., quanti siano gli occupanti, quali i servizi in essi erogati e quanto sia il costo complessivo, egli ha quindi chiesto se la Giunta ritenesse che le strutture di accoglienza ed in particolar modo quelle necessarie a fronteggiare l’emergenza invernale fossero commisurate alle reali necessità e come ci si intendesse attivare a riguardo al fine di evitare che nessuna persona fosse lasciata morire di freddo sotto un cavalcavia, se non si ritenesse sbilanciata ai danni del capoluogo la suddivisione di detti centri rispetto gli abitanti totali del Comune, rispetto alla media dei Comuni altoatesini, e infine quali interventi fossero in previsione per suddividere equamente il carico sociale in questo ambito.L’ass. Waltraud Deeg ha chiarito che le strutture di accoglienza, gestite dalla provincia in base a un accordo col Commissariato del Governo, il quale ente decideva chi potesse essere accolto e risarciva i costi. 419 erano le persone che avevano presentato domanda d’asilo attualmente, di essi 114 dall’Ucraina e 305 da altri Paesi . 47 Ucraini erano ospitati a Bressanone, 28 a Barbiano, 39 a Lana, in diverse strutture gestite da Croce Rossa, Caritas e Ordine teutonico. In quanto ai restanti 305, 34 erano alla caserma Gorio, 36 a merano, 73 all’ex Alimarket, che è centro di prima accoglienza, 20 a Nova Levante, 33 della Caserma di bressanone, 52 a merano a casa Arnika e 44 a Prissiano, 14 al CAS di Bolzano: 34 + 73 + 14 erano quindi quelli ospitati nel capoluogo. Si ipotizzava con la fine dell’inverno nuovi eventi bellici e quindi un’ulteriore ondata di profughi, alla quale si intendeva essere pronti. In collaborazione con Consiglio dei Comuni, Comunità comprensoriali e ASSB era già stato attivato a settembre un gruppo di lavoro: ora era stato chiesto di istituire nuove strutture CAS, adatte anche a famiglie, che rappresentavano i nuovi arrivi. Era stata concordata una percentuale di ripartizione tra regioni. La normativa di accoglienza nelle CAS era ben disciplinata a livello statale; per persone che attraversavano il territorio c’erano strutture apposite.
Secondo un cittadino, il nuovo orario della linea bus 321 rappresenterebbe un peggioramento per i pendolari e gli scolari, in particolare per quanto riguarda le corse pomeridiane dalla stazione di Bressanone (16.40, 17.40), il che porterebbe molti pendolari per lavoro a tornare all’auto: lo ha riferito Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit), domandando se ci sono stati riscontri in merito, e di che genere, e se si ipotizza una modifica del piano corse della linea 321: se sì, in che termini, se no, perché no, e infine qual è il grado di soddisfazione nei confronti dei collegamenti bus a Bressanone. L’ass. Daniel Alfreider ha chiarito che l’Ufficio trasporto pubblico, da marzo di ogni anno, dà ai passeggeri la possibilitá di contribuire alla definizione degli orari. Alcuni riscontri negativi ci sono stati, sulla 321, dal 1mo dicembre, ma ogni modifica ha vantaggi per alcuni e svantaggi per altri. Non si intende modificare il nuovo orario, che è molto attrattivo soprattutto per chi prende il treno di coincidenza per Bolzano. In linea generale, le persone sono contente del servizio bus a Bressanone, i cui orari sono stati modificati il 1mo novembre 2022: nel corso del 2023 si valuterá se mantenerli o modificarli.
Le parole “Green Deal” e “sostenibilità” giocano un ruolo sempre più importante nella vita delle persone; gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti a tutta l’umanità, chiamata a vivere in maniera sostenibile: lo stile di vita al quale si era abituati deve cambiare radicalmente: lo ha detto Josef Unterholzner (Enzian), aggiungendo che bisognerebbe tornare alle radici, ma nessuno è disposto a rinunciare a una parte del benessere. Egli ha quindi domandato cosa intende la Giunta concretamente per sostenibile e cosa per Green Deal. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha spiegato che secondo la Giunta ci sono più piani relativi alla sostenibilità, e che si teneva conto in quest’ambito non solo dei bisogni dei contemporanei, ma anche di quelli delle generazioni future. La Giunta si riconosceva nei 17 obiettivi di sostenibilità dell’ONU. Il Green Deal era la risposta europea alle esigenze di sostenibilità, allineato alle linee internazionale: una chiara ambasciata dell’Europa. (continua)
(MC)